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Nooshock: Candaş Şişman

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6 Marzo - 11 Aprile 2021
  • NOOSHOCK

    Candaş Şişman
    the Turkish Avant-Garde

  • Istanbul

    Capitolo I

    Istanbul è una città che vive, per sua natura, di contrasti. O forse più precisamente, di giustapposizioni ciascuna così profondamente radicata da risultare armonicamente essenziale a determinare il carattere inconfondibile di uno di quei luoghi umani che hanno la capacità di stimolare il subconscio e la fantasia del viaggiatore. 

     

    Costantinopoli e Bisanzio, i Dardanelli e il Bosforo, il Mar di Marmara, i Diadochi, l’impero d’oriente e gli ottomani “alle porte di Vienna”. I mercanti levantini e il Bailo della Serenissima. L’atmosfera decadente e affascinante del Grande Malato d’Europa. 

     

    La baia dell’Anzac e il tenente colonnello Mustafa Kemal che incita un esercito senza munizioni: “Io non vi ordino di combattere, vi ordino di morire. Nel tempo che impiegheremo a morire, altri comandanti e altri soldati verranno a prendere il nostro posto”. Ataturk che vent’anni dopo scriverà: “A quegli eroi che versarono il proprio sangue e persero la vita, ora siete sul suolo di un paese amico, perciò riposate in pace. Per noi non ci sono differenze tra i Johnny e gli Mehmet che giacciono insieme qui nel nostro paese”.

     

    Istanbul non si affaccia sul mare. Istanbul ne è divisa, confine tra Europa ed Asia, Porta d’Oriente, linea di confine mentale tra mondo cristiano e musulmano. Oriente e Occidente che si sfiorano senza toccarsi davvero, come l’Uomo e Dio nella Cappella Sistina.

     

    Istanbul, città su due continenti, crocevia di commerci e culture, di spie e di complotti, di delicati equilibri geopolitici, è forse in realtà un non-luogo di quelli visitati nella mente più che nella realtà come Tangeri, Alessandria d’Egitto, l’isola di Mompracem. 

     

    Viaggiatore fermati!

    La terra che calpesti

    Una volta fu testimone della fine di un’era

    (Necmettin Halil Onan, poeta turco, 1902-1968).

     


  •  

  • La Post-Verità, Capitolo II

    La Post-Verità

    Capitolo II

    In una metropoli oggi brulicante di oltre quindici milioni di abitanti - sospesa tra progresso e tradizione, tra aspirazioni liberali e autoritarismo conservatore - si sviluppa e vive una delle scene artistiche più vitali e interessanti del Continente.

     

    Beral Madra, curatrice - proprio negli anni del grande rinnovamento dell’arte contemporanea turca - di due Biannali di Istanbul (1987 e 1989) e di cinque padiglioni turchi alla Biennale di Venezia, sulla relazione tra arte e politica in Turchia parla delle difficoltà in cui si muovono gli artisti turchi. 

  • Non c’è dubbio che artisti e curatori credano che la produzione artistica contemporanea e la sua esposizione siano uno dei mezzi più decisivi per affrontare i temi socio-politici e culturali. Cercano di sensibilizzare il pubblico. In fondo, in Turchia, quasi tutti gli artisti producono opere politiche. Se si guarda al loro corpus di opere, si capisce la loro visione politica. È una produzione visiva che mostra una realtà diversa e una visione che fa da contraltare alla “post-verità” – ora l’ideologia dominante all’interno della crisi globale in corso. 

    Nell’era della “post-verità” la verità non è solo fabbricata in modo irresponsabile, le fonti stesse delle notizie sono manipolate dai poteri politici ed economici per creare un mondo di informazioni confuse in cui l’inganno, le fake news si diffondono a una velocità allarmante. Gli artisti (e i curatori) affermano che l’arte contemporanea, con la sua qualità all’insegna dell’innovazione e della ricerca della verità, abbia il potere di entrare in questo tumulto post-verità.

  • In Turchia oggi è difficile per un artista occuparsi apertamente di questioni che attengono a temi controllati dalla strisciante censura guidata dalla crescente onda della morale conservatrice neo-ottomana. Gli artisti elaborano metafore, vie alternative, nuovi strumenti, nuovi linguaggi. Le opere diventano astratte, gli strumenti elaborati, i codici complessi.

     


  • Video entries

    Candaş Şişman

    Capitolo III

    È questo il mondo in cui si muove Candaş Şişman, rappresentante della più giovane avanguardia artistica turca. Il suo studio è nei quartieri asiatici della città. Lì, solo in apparente contraddizione con l’ambiente circostante, sperimenta l’incrocio tra arte e tecnologia avanzata. Lì ha fondato NOHlab (https://nohlab.com, https://csismn.com), un laboratorio dedicato alla creazione di “esperienze interdisciplinari” che creano un ponte tra realtà fisica e digitale.

     

    <<< Intervista a Candaş Şişman su BBC Culture
  • Non si può creare in assenza di fattori e condizioni esterne. La nostra realtà e l’ambiente in cui viviamo sono...

    Performance e istallazione dell'opera SYN-PHON

    Non si può creare in assenza di fattori e condizioni esterne. La nostra realtà e l’ambiente in cui viviamo sono la somma del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro. La struttura caotica di Istanbul, la diversità che coesistono al suo interno mi ispirano.

    Il conservatorismo diventa ogni giorno più forte. Tuttavia, l’arte cresce meno forte in un ambiente confortevole. Si radica cocciutamente invece dove la natura è problematica. Guardo alla Turchia in questo modo. Ci sono tonnellate di cose da criticare, tonnellate di cose da cui nutrirsi.

    La mia ricerca tuttavia è diversa, forse al di là dell’intero sistema. Quello su cui lavoro sono le modalità di percezione, le combinazioni sensoriali che consentono l’elaborazione di nuovi linguaggi. Non credo di dover parlare di quel conservatorismo. Spero che questo sia solo un altro passo nell'evoluzione umana e che i sistemi come la religione, il denaro e il governo scompariranno con l'aiuto della scienza, della consapevolezza e della tecnologia. Questo ci darebbe un modo di vivere più semplice e più felice.


  •  

  • Algoritmi e creature ibride

    Capitolo IV

    Il filo logico si fa sofisticato, frazionato in apparenti salti logici, superando la prima apparenza estetica del lavoro di Candaş. Nei suoi lavori, realtà fisica e digitale si fondono, superando la comune distinzione binaria. Nascono delle “creature ibride”, generate da un'architettura algoritmica estremamente complessa, ma essenziali, “naturali” nella loro apparenza, dotate di una propria vita che si colloca tuttavia al di fuori della percezione comune del tempo e dello spazio. Riproducendo il processo neurologico che si attiva nella contemplazione della natura, Şişman manipola il senso del tempo e dello spazio dell’osservatore forzandolo ad entrare in una dimensione a-temporale e contemplativa.

     

    Quando lanci un sasso nell’acqua, si producono una miriade di increspature sulla superficie, in uno schema assolutamente imprevedibile. È qualcosa a cui l’osservatore è estraneo, su cui non ha alcun potere di intervento, non ha modo di influire su quella realtà. È l’effetto confortante, rilassante, della contemplazione della natura.

     

    [Video installazione FLUX, 2010]

  • I suoi "quadri performativi” attivano i recettori sensoriali della corteccia cerebrale stimolando - nella combinazione di suono-immagine-movimento - un’esperienza sinestetica immersiva, plurisensoriale e pluridimensionale.

     

    L’importanza del produrre esperienze deriva dal fatto che sono universali. Non si tratta di fornire dati informativi basati sui livelli di istruzione, sulle fasce d’età o sui livelli di QI. L’esperienza prevale sull’informazione. L’esperienza è più importante, si concentra sui punti essenziali della comprensione umana. Ogni persona prova sensazioni e vive esperienze, interpretabili e soggettive. Tutti ne possono trarre conclusioni diverse.

     

    [Video installazione ROGX, 2008]


  •  

  • SYN-PHON, 2013. Particolare
  • Ma è proprio a questo punto che il salto logico e concettuale di Candaş Şişman comincia a dischiudersi nella sua dimensione più affascinante. 

    La più recente neurobiologia (es.Daniel Libet e Joseph Ledoux) ha dimostrato che, al suo livello più primario, il pensiero è automatico. Quando stimolati, i recettori molecolari possono elaborare le informazioni ed eseguire il pensiero in modo autonomo. Al contrario del paradigma razionale moderno, dunque, il pensiero non è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che ci accade dall’esterno. Questo ribaltamento ci costringe a ripensare il nostro pensiero. 

     

    Qualcosa nel mondo ci costringe a pensare

    Deleuze, Difference and Repetition, 1968: 139

     

    Esplorando fino alle estreme conseguenze questo concetto, l’artista cerca di produrre questa stimolazione. I bruschi tagli, i movimenti automatici ipnotizzanti diventano uno strumento per "produrre uno shock al pensiero, comunicando vibrazioni alla corteccia, toccando direttamente il sistema nervoso e cerebrale" (Deleuze, Cinema II, 156).

  • EDICISUM, 2008

    Video installazione 

    Durata 3 miniuti e 9 secondi


  •  

  • Retory, 2008

    Video installazione

    Durata 3 minuti e 25 secondi


  •  

  • NOOSHOCK

    Capitolo V

    È il “NOOSHOCK” teorizzato nella cinematografia di Eisenstein e di Artaud, una pura "vibrazione neuro-fisiologica" determinata dal movimento e dalla velocità delle immagini. 

    Così nelle opere di Candaş Şişman il processo di associazione tra significato, immagine e suono viene costantemente interrotto, destrutturato e dislocato, riportando allo shock istantaneo e neurofisiologico che determina la connessione cervello / schermo. In un certo senso si potrebbe dire che i video di Şişman a volte rendano impossibile pensare. Il legame tra l’opera e il pensiero dello spettatore diventa infatti “l'onda d'urto o la vibrazione nervosa. In tal senso non possiamo più dire vedo, sento, ma PERCEPISCO" (Deleuze, Cinema II, Image-Temps, 158).

    La performance audiovisiva produce così emozioni semplici e pure, invece di pensieri e percorsi logici.

     

  • L'ultimo passo, il cerchio si chiude

    Capitolo VI

    Solo un ultimo passaggio è necessario.

     

    Per Candaş Şişman lo sviluppo tecnologico si insedierà in ogni aspetto delle nostre vite, creando possibilità future per tutti. Gli artisti inizieranno a realizzare opere sempre più immersive, integrate nella vita pubblica. Forse alcune potranno essere viste solamente attraverso la realtà aumentata. L’uomo si evolverà nelle sue capacità: già oggi siamo riusciti ad aumentare il potere del pensiero attraverso la tecnologia indossando dispositivi specifici per acquisire nuove percezioni. 

     

    Quando riusciremo a controllare e a comprendere il cervello, riusciremo a creare realtà differenti dove le persone vivranno come se fosse l’unica realtà esistente

    Scienziati, artisti e filosofi hanno bisogno di progettare insieme. Il tuo modo di vedere il mondo darà forma alle tue idee. Quindi saremo in grado di cambiare il mondo in cui viviamo, il modo di pensare e l’intero universo della mente.  

    Cambiando la prospettiva riusciremo a cambiare la realtà in cui viviamo. Una delle cose più entusiasmanti del futuro è acquisire l’abilità di trasformare la realtà.

     

    Il cerchio si chiude e Istanbul riemerge in una nuova luce.

     

  • Io non sono nel tempo, né del tutto oltre, ma nel flusso di un totalizzante, momento monolitico, indivisibile. (Ahmet Hamdi...

    Io non sono

    nel tempo,

    né del tutto oltre,

    ma nel flusso

    di un totalizzante,

    momento monolitico, indivisibile.

    (Ahmet Hamdi Tanpınar, Beyond Time, 1933)


  •  

  • NOOSHOCK

    Opere in mostra
    • Candas Sisman, FLUX, 2011
      Artworks

      Candas Sisman

      FLUX, 2011 Video digitale

      Durata 4' 43''
      Formato 48:9, Video 4K, colore
      Edizione di 10 (6 di 10)
    • Candas Sisman, SYN-Phon, 2013
      Artworks

      Candas Sisman

      SYN-Phon, 2013 Video digitale


      Durata 10' 56''
      Formato 16:9, Video 4K, colore
      Edizione di 5 (1 di 5)
    • Candas Sisman, EFF-LUX, 2011
      Artworks

      Candas Sisman

      EFF-LUX, 2011 Installazione audiovisiva per 15 pianoforti diversamente accordati e video


      Durata 21' 44''
      Dimensioni 16:9, Video 4K, colore
      Edizione di 5 (3 di 5)

    • Candas Sisman, SYN-Phon (Fotografia), 2013
      Artworks

      Candas Sisman

      SYN-PHON (digital print) [not displayed at the Gallery] Fotografia digitale
      (Stampa digitale giclée glossy)


      53 x 1000 cm
      Edizione di 5 (3 di 5)
    • Candas Sisman, EDICISUM, 2008
      Artworks

      Candas Sisman

      EDICISUM, 2008 Video installazione
      Durata 3' e 09''
    • Candas Sisman, ROGX, 2008
      Artworks

      Candas Sisman

      ROGX, 2008 Video installazione
      Durata 6' e 24 ''
    • Candas Sisman, Retory, 2008
      Artworks

      Candas Sisman

      Retory, 2008 Video installazione
      Durata 3' e 25''
    • Candas Sisman, IPOcle, 2013
      Artworks

      Candas Sisman

      IPOcle [not displayed at the Gallery] Light Installation
      Lenses, light, mirror, sound, container, fog
      240 x 1200 x 240 cm

  • Laboratorio Istanbul

    Intervista a Candaş Şişman

     

     

    Estratto dal documentario sull'artista realizzato da TRT >>>


  •  

  • Ringraziamenti e Bibliografia

    Special thanks to Ebru Yetişkin for her in-depth analysis and interpretation of Candaş Şişman work (see "In conversation with Candaş Şişman", Published on September 17, 2013)

    [Ebru Yetişkin (1976) is an art critic and sociologist based in Istanbul. She works on new media arts and collaborates with new media artists. After completing her high school education in Westchester, NY, she went back to Istanbul and studied Radio-TV-Cinema in Istanbul University. She holds a master in Science, Technology and Society (Université Louis Pasteur - France). She received her PhD degree in sociology in Mimar Sinan Fine Arts University by conducting a research in The Center for Sociology of Innovation in Ecole Nationale Supérieure des Mines de Paris. She is a member of International Association of Art Critics (AICA) and has edited a special volume of Toplumbilim on Postcolonial Thought (2010), which is the first edited volume on the subject in Turkey.]

     

    • Ozan Karakoc - BAK Magazine 17/2012 - Interview with Candaş Şişman)
    • Yonca Keremoğlu - DiGiCult Magazine Dec. 2019 - Designing Experiences. Interview with NOHLAB
    • Maria Orosan-Telea - ArtMargins Magazine Sept. 2018 - Contemporary Turkish Art: Interview with Beral Madra
    • BBC Culture - The Heart of Turkey. The "Nerdworkers of Istanbul" - video interview with Candaş Şişman
    • TRT World-Türkiye Radyo Televizyon Kurumu - Rendezvous with digital artist Candaş Şişman
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