Humanism
Gli scatti della Belkina si fondano su una visione governata dell'immagine dove le composizioni sono progettate con perizia, controllando ogni minimo elemento ed effetto luminoso grazie alle potenzialità espressive che il digitale oggi rende possibile; la sua serie di lavori più nota Revival - di cui fa parte The Sinner (2014), il lavoro che si è aggiudicato il premio Hasselblad - presenta della allegorie che, se da un lato giocano su sottili rimandi delle pittura classica, dall'altro risultano ambientate ai nostri giorni perché Belkina non vuole operare una citazione letterale delle opere del passato, ma appropriarsi di determinati temi o espedienti formali come pretesto per richiamare una serie di riflessioni. L'autrice guarda infatti ai modelli del Rinascimento non cercando una loro trasposizione diretta, quanto per porre un ponte ideale verso il pensiero umanista che fu alla base di quel mirabile periodo culturale, dove la dottrina filosofica rimetteva al centro del suo dibattito l'uomo e il connesso concetto di dignità.
In mostra anche il ciclo Empty Spaces che ragiona sulla centralità della persona attraverso il netto contrasto con i luoghi dove si svolge la sua esistenza: nell'opera Metro, ad esempio, compare una ragazza che, nella sua desolante solitudine, vaga sui mezzi pubblici di una grande città. Sembra che il suo viaggio sia senza una meta, rimandando così ad un moto perpetuo che metaforicamente coincide con la ricerca di un luogo che colmi un vuoto di natura interiore. È significativo come le varie figure presenti in questo ciclo, quando raffigurate in un luogo stabile come la casa, siano sempre collocate in un punto liminare: alla finestra o sulla soglia di una porta in bilico tra 'dentro' e 'fuori' a testimoniare l'assenza di una quiete interiore e la ricerca di una dimensione che trascende la materialità dei luoghi.
Tutti i protagonisti delle immagini della serie sono impersonificatidall'artista, a ribadire una sua totale adesione interiore ai temi trattati. Pertanto è bene non lasciarsi ingannare dalla natura artefatta delle fotografie di Katerina Belkina, dove l'estremo rigore formale è uno stratagemma per sondare alcuni possibili aspetti della natura umana.